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Animal Crossing: i beauty brand nel gioco Nintendo

In questo periodo confuso di coronavirus e allontanamento sociale, il videogioco Animal Crossing: New Horizons è stato uno svago per milioni di consumatori in tutto il mondo.

Il gioco è un simulatore di vita quotidiana che permette di vivere su un’isola frequentata da animali antropomorfi. Si può partecipare ad attività all’aperto come la pesca, la cattura di insetti e la coltivazione di fiori per guadagnare punti e rendere più bella la propria isola, e si può anche interagire con altri giocatori. Uno strumento perfetto per distrarsi durante il lockdown, tanto è vero che le console Switch di Nintendo erano impossibili da trovare.

Con le profumerie e i negozi chiusi, i beauty brand hanno pensato di creare esperienze per i loro consumatori nel loro luogo virtuale preferito. Givenchy Beauty è stato il primo a collaborare al gioco, introducendo le ciprie della collezione Prisme Libre e i rossetti Le Rouge disponibili in diversi colori da provare sui propri avatar. I giocatori possono trovarli al Nook Street Market, una boutique virtuale ispirata al lussuoso negozio di Dover Street Market a Londra e New York.

Anche la linea di rasoi da donna Gilette Venus è entrata nell’isola di Animal Crossing, offrendo la possibilità di modificare l’aspetto del proprio avatar con 19 tipi di tonalità della pelle e 250 caratteristiche, da lentiggini, acne, cellulite, tatuaggi, eczemi e, ovviamente, capelli, espandendo anche al mondo virtuale la sua campagna Skinclusive per favorire la diversità e positività del corpo.

Non è la prima volta che il mondo del beauty si approccia ai videogiochi: era già capitato con la ricerca dei Pokemon Go, che ancora appassiona molti ragazzi in tutto il mondo. Di certo però il fenomeno Animal Crossing sembra ancora più coinvolgente; le previsioni di crescita per il gioco sono impressionanti: si aspettano 2,7 miliardi di utenti entro la fine del 2020, di cui il 46% donne. Senza dubbio un bacino di mercato enorme per i beauty brand che vogliono raggiungere il pubblico giovane della generazione Z non interessato ai canali di promozione e vendita tradizionali.

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