Non parliamo di certo di una sfida tra Davide e Golia, tra grande distributore e piccolo rivenditore, ma di una lotta tra giganti: Sisley Paris e Amazon sono arrivati allo scontro sulla vendita dei prodotti del marchio francese. E questa volta ha vinto Sisley.
Sisley contro Amazon 1-0
Sisley ha accusato Amazon di danneggiare il proprio sistema di distribuzione e vendita: i prodotti Sisley sono venduti in Italia da esclusivisti (Sephora, Douglas e Limoni per esempio) che offrono una consulenza al cliente prima dell’acquisto. Sono prodotti luxury, con prezzi abbastanza alti e la vendita su canali concorrenziali come Amazon sicuramente danneggia tutta la catena dei rivenditori. I prezzi su Amazon (come potete vedere a questo link, finché rimarrà attivo) arrivano a essere scontati del 25%, penalizzando proprio quei prodotti di alta gamma dal prezzo più alto, che in un marketplace come Amazon diventano quasi low cost.
L’argomento è delicato: molti produttori si lamentano di come Amazon tenda ad appiattire il mercato, ad abbassare i prezzi e quindi a far rientrare tutti i prodotti sotto un’unica categoria, ma nessuno aveva mai intentato un’azione legale, per paura di ridurre i ricavi che comunque arrivano dalle vendite online.
La sentenza è stata emessa da poco, e quindi Amazon sarà costretta in pochi giorni a rimuovere tutti i prodotti Sisley sul proprio marketplace in Italia, se non vuole incorrere in multe salate. Le vendite di Sisley torneranno in questo modo esclusivamente presso i partner autorizzati.
Forse Sisley come conseguenza diretta diminuirà gli introiti provenienti dalle vendite online, tutelando però il brand e i rivenditori esclusivi.