È ancora presto per tirare le somme in questi primi giorni di riapertura: si lavoro, ma ancora vanno riorganizzate tutte le attività e le consuetudini del centro estetico. Di certo però quello che è cambiato in questo periodo di lockdown è l’approccio dei clienti all’e-commerce: per necessità molte persone si sono avvicinate agli acquisti online, e ora sembrano non volerne più fare a meno.
La tendenza sembra rimanere costante anche in questi posti dove le riaperture sono ormai totali: in Cina per esempio, la ripresa dei consumi dei beni di lusso a più di un mese dalla riapertura dei negozi non è ancora ripartita e molti analisti che prevedevano un ‘revenge shopping’, cioè una corsa allo shopping da recuperare dopo i mesi di chiusura, hanno visto infrangersi le loro previsioni.
Il Coronavirus invece ha già modificato fortemente il modo in cui i marchi si rapportano ai loro clienti online: molti brand hanno avuto molti vantaggi dall’utilizzo del live streaming. La piattaforma Taobao Live, il canale livestream di Alibaba Group, che ha puntato soprattutto a sostenere i piccoli commercianti e a permettere a chi ancora non lo aveva fatto di accedere al settore delle vendite online, ha diffuso un primo resoconto sulle proprie attività degli ultimi mesi, dichiarando un aumento di oltre sette volte nei clienti business per la prima volta a febbraio.
Le sessioni di live streaming di Pinduoduo, la seconda piattaforma di e-commerce più utilizzata in Cina, nonché l’app in più rapida crescita nella storia dell’Internet cinese sono aumentate di cinque volte da febbraio a marzo. Questo boom, secondo le previsioni della società di ricerche di mercato iiMedia Research, porteranno le entrate dell’ecommerce in live streaming a 961 miliardi di yuan, quasi il doppio rispetto al 2019.
Lo streaming live ha anche creato una nuova nicchia di “host” di eventi – alternativa ai classici influencer – che potenzialmente possono attrarre milioni di spettatori: ne sono un esempio vincente gli specialisti della bellezza nel caso dei marchi di cosmesi. Sono molti i brand che hanno iniziato a sperimentare questa formula durante la quarantena anche in Europa e negli Stati Uniti, formula che si è dimostrata molto efficiente in un momento in cui i negozi erano chiusi e che continua ad interessare anche ora, in un momento in cui sono in tanti a restare diffidenti nei confronti degli affollamenti. Il modello cinese dello “shoppertainment”, come viene definito, è anche la nuova frontiera in materia di fashion week digitali, come quella di Shanghai che si è tenuta a marzo e che costituisce ora un riferimento per tutte le altre.
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